Il forno in terra cruda

21.04.2013 19:45

 

Avevo pensato di costruire un forno un paio di anni fa, il fratello di Barbara era ritornato dall' Argentina e mi aveva parlato di forni in terra a costo zero che erano molto popolari nel Sud America. Ma è rimasta un'idea buttata li, non riuscivo a capire esattamente come farlo non avendone mai visto uno. Chissà perchè non mi è venuto in mente di guardare su Internet. Poi un bel giorno, non ricordo bene cosa cercassi sono capitato su questo video https://www.youtube.com/watch?v=eil_f-uTIK0. A metà del video, che dura pochi minuti, mi ero già convinto, farò il mio forno, con le mie mani.

Dovevo aspettare almeno la primavera per inizaire, intanto mi documentavo via internet, guardavo tutti i video sull'argomento e mi preoccupavo di recuperare i materiali giusti, principalmente: argilla, sabbia, rami flessibili, mattoni forati e paglia.

Arrivati a febbraio mi stavo occupando di un altro piccolo progetto: un semenzaio a letto caldo per preprare i piantini dell'orto. Così ho dovuto scavare un'ottantina di centimetri per fare spazio al letame, e ... sorpresa ho scoperto che sotto 50 cm di terra ricca di humus si trovava un substato di terra argillosa e rossa. Che c... fortuna , pensavo già di doverla cercare nelle langhe o chissà dove e invece scopro che era sotto l'orto (piccola defaiance di mio suocero che si è dimenticato di dirmelo).

Perfetto allora la terra c'è, un miscuglio di argilla e sabbia piuttosto fine; ho fatto una prova sciogliendo con l'acqua qualche manciata di terra in un barattolo capiente, presa qua e la dal mucchio che mi sono messo da parte. Una volta che è in sospensione nell'acqua la terra si divide e si sedimenta nei vari strati, dal più pesante in basso, sabbia grossa e pietre, alle più fini in alto, partendo dal basso: sabbia, limo, argilla, acqua e, in superfice a galleggiare, l'humus che in questo caso è inutile e anzi dannoso per l'impasto.

La proporzione ottimale per un buon impasto è, da cosa ho letto, circa un 65% di sabbia e il restante argilla.

Ho fatto anche un'altra prova: ho preso tre manciate di terra e ho fatto tre palle aggiungendo gradatamente della sabbia

nella prima in alto non ho aggiunto nulla, nella seconda ho aggiunto mezza manciata scarsa di sabbia e nella terza una manciata abbondante (nell'ultima foto la prima a destra è quella senza nulla). Poi le ho fatte secceare all'ombra per qualche giorno. Una volta asciutte ho guardato quale pallina presentava più crepe. Alla palla più liscia ho riservato l'ultimo passaggio, la stufa a pieno regime. in pratica una pallina di terracotta.

Perfetta, la palla è rimasta compatta e senza crepe visibili; il suono che emette battendola è esattamente quello della terracotta.

Poi mi sono procurato una ventina di rami di salice da un contadino, dei bellissimi rami verdi lunghi 2 metri, uniformi e flessibili (si possono usare polloni di nocciolo, salice, melo, castagno qualsiasi materiale flessibile ma robusto, e ecologico). Serviranno come guida per la cupola del forno, in pratica una armatura che da forma al forno.

Per la paglia un altro gentile vicino mi ha regalato un ballino che usa per la lettiera delle vacche.

Una trentina di mattoni forati li ho recuperati in giro, e serviranno per incastrare i rami di salice ai margini del piano-cottura.

Mentre per i mattoni refrattari ho preferito spendere qualcora per avere un isolamento migliore e una uniformità del piano, ho acquistato 4 mattoni refrattari 50x50 cm al prezzo di 120 euro, ma con un po di pratica si possono utilizzare i normali mattoni refrattari.

Altra piccola spesa, un sacco di sale (quello per le stade) con il quale, insieme a: latterizi, cenere e un impasto di argilla e paglia, mi serve per isolare la base del forno che deve riuscire a mantenere bene il calore e quocere sia pizze che pane.

Per dare un tocco personale ho recuperato dalle sponde del fiume Maira 10 grosse pietre,le userò per circondare il forno e contenere la colata di argilla e paglia che voglio fare sotto il piano cottura.

Naturalmente un forno fatto con la terra necessita di una copertura altrimenti l'argilla verrebbe presto dilavata da pioggia e neve (che qui non manca mai in inverno). Quindi o si dispone di un luogo riparato o lo si deve progettare e il prezzo di questa tettoia va conteggiato nel progettare questo tipo di forno. Nel mio caso ho lafortuna di disporre di un ampio bosco di castagni vicino a casa totalmente abbandonato da anni. Così ho recuperato i travi a costo zero (per questo progetto vi rimando all'articolo che ho scritto su questo progetto).

Iniziamo dunque questo progetto.

Come base per il forno utilizzo un piano rialzato già esistente con un piccolo muretto di contenimento, in pratica ho rubato un paio di metri quadri alle galline.

In autunno ho scavato per 70 cm una buca corrispondente alle dimensioni del forno e l'ho riempita di pietre, ghiaia, vecchi mattoni di terracotta spezzati o rovinati che ho sbriciolato con una mazza, in modo da ottenere un piano stabile e drenante per l'acqua.

Durante l'inverno ho continuato a buttare tutta la cenera della nostra stufa nel punto dove sarebbe sorto il forno.

Poi finalmente è arrivata la primavera. Mi sono sbrigato a finire la struttura della tettoia e l'ho coperta con un telone antistrappo anellato, quelli per coprire la legna. Senza una copertura ogni lavoro sarebbe stato inutile.

Per prima cosa ho quindi tracciato la circonferenza del forno, un metro esatto nel mio caso. Questa sarà la dimensione della camera interna, la parte vuota. Per segnare la circonferenza esterna ho calcolato 15 cm per il primo strato, quello della camera di combustione, e altri 15 per il secondo strato, quello di coibentazione che tratterrà quindi il calore. I due cerchi li vedete nella foto sopra

In realtà questo secondo strato, quello di isolamento, sarà nella previsione anche più spesso e andrà a ricoprire in parte le pietre. Su questa seconda circonferenza ho posizionato quindi le grosse pietre che avevo preso, lasciando aperto lo spazio davanti per la bocca del forno.

nello spazio tra i due cerchi dove sorgeranno le pareti del forno ho posizionato dei vecchi mattoni pieni, anche questi di recupero, e nello spazio del piano cottura ho versato un bello strato di 3cm di sale, il sacco intero, ricoperto con un poco di paglia sciolta.

Sopra tutto ciò ho colato un impasto di terra (parliamo sempre di argilla e sabbia) miscelata a paglia, in modo da formare un massetto che renda il tutto compatto e solido. Prima sui mattoni

e poi anche sul sale e la paglia, cercando di compattare bene

 

Pensandoci meglio in seguito mi sono reso conto che sul piano cottura il sale e la paglia sottostante non reppresentavano proprio una base stabile; i mattoni 50x50 pesano circa 20-25 chili l'uno e rischiavano di affossarlo un po'; così ho aggiunto 4 ferri che avevo in soffitta come sostegno, in modo da evitare al piano di muoversi e spofondare al centro mentre si stabilizza e secca.

 

Il piano è venuo bene in bolla e l'argilla ritirandosi non si è crepata eccessivamente, basterà passare una mano di argilla e sabbia fine per riempire le fessure.

Dopo qualche giorno l¡impasto si è solidificato abbastanza da poter posare i mattoni refrattari.

Ho preparato una malta con un po' di terra setacciata grossolanamente

Ho steso uno strato uniforme sul piano che ho precedentemente bagnato un poco, così come il mattone che vado a posare

 

ho posizionato il primo mattone da 20 kg facendo ben attenzione all'angolazione, cercando di metterlo subito in quadro con il forno. Il primo mattone guida tutti gli altri quindi è importante che sia bene in quadro e in perfetta bolla

 

Si spinge bene con le mani per portarlo in piano. L'importante è che lo strato di malta sottostante sia uniforme in modo da incollare perfettamente il mattone

Stessa cosa per gli altri 3, tra le giunture non ci deve essere malta, i 4 mattoni devono essere il più possibile aderenti

Si può usare un martello di gomma per le piastrelle per livellare bene

Ma ha volte serve più decisione

La mattonella più difficile e l'ultima, qui vengono fuori le imprecisioni e in più la malta tende a infilarsi nelle giunture, ho cercato di fare del mio meglio

ma dove si è infilata ho riempito la fessura con malta molto fine e liquida che ha sigillato beno lo spazio vuoto.

 

poi ho piazzato i mattoni forati che serviranno come incastro per i rami tutt'intorno al piano

 

una volta piazzati questi ho ancora aggiunto 9 mattoncini refrattari per la bocca e il camino del forno.

Ho quindi aspettato qualche giorno perchè asciugasse bene.

Una volta sufficentemente stabile, ma non ancora del tutto asciutto, mi sono preparato a dare la forma alla volta del forno, con l'aiuto di mio padre.

Ho preso i miei rami di salice che avevo messo a mollo una settimana fa in modo da renderli belli flessibili.

I primi due rami serviranno da guida e li ho piazzati in modo da incrociarli ne centro del forno

Poi ho aggiunto un po' di rami in entrambi i sensi cercando di non accavallarli negli stessi punti.

I rami vanno infilati in profondità nei fori dei mattoni in modo da penetrare anche nell'argilla, per questo non deve essere ancora del tutto asciutta. Se serve si possono bloccare con altri pezzetti di legno infilati nei fori; si possono anche legare con del fil di ferro di ferro gli incroci dei rami per mantenere la forma della volta. Ho mantenuto una forma a cupola con un raggio un po' inferiore rispetto al piano. La volta sarà alta 45 cm invece che 50 e si aprirà in corrispondenza della porta.

 

 

Eccoci qua, sembra quasi di vederlo.

Purtroppo per qualche settimana pioverà quindi....si aspetta il buon sole di maggio